A Pozzuoli in mille al corteo per chiedere “sicurezza”

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di Eva Martino
POZZUOLI – Un grande corteo di circa un migliaio di persone è partito dal quartiere Gerolomini, il 23 febbraio, ha percorso le vie del centro storico, per arrivare in Piazza della Repubblica dove i manifestanti hanno chiesto a gran voce alle istituzioni “Sicurezzza”. E’ il tema collegato al bradisismo più delicato, dinanzi ad un fenomeno che non si arresta e che nella scorsa settimana ha gettato la città in emergenza. Uno sciame di circa 600 scosse è iniziato il 15 febbraio e si è protratto per ben 5 giorni, il più lungo e più importante della storia dei Campi Flegrei degli ultimi 40 anni.

POLEMICHE E PAURE  – La manifestazione, organizzata dal Comitato Pozzuoli Sicura, ha visto la partecipazione di altre associazioni, comitati e sindacati. Una marcia pacifica, con qualche momento di criticità, scortata dalle forze dell’ordine. “Chiediamo un controllo di tutti gli edifici privati – dichiara Maria, residente di Via Napoli – dopo tante centinaia di scosse chi ci dà la certezza che viviamo in case sicure? Io ho 3 nipoti che sono fortemente provati da tutto questo”. L’iniziativa è nata a seguito dell’incontro che si è tenuto alla sede della Protezione Civile di Monterusciello, dove il dialogo tra cittadini ed istituzioni è apparso fin da subito fallimentare. I cittadini hanno chiesto in più sedi di essere messi nelle condizioni di conoscere le schede di vulnerabilità degli edifici, di essere sostenuti in situazioni di emergenza grave come quella di questi giorni e di non trovarsi di fronte, invece, ad una città impreparata.

LE SCUOLE – Anche il tema scuole è stato trattato da più cittadini durante il corteo: “Se la scossa del 20 maggio fosse avvenuta di mattina e non si sera, qualche alunno della scuola Giacinto Diano si sarebbe fatto veramente male – dichiara Mariano riferendo di una situazione critica dell’Istituto che, infatti, sin dall’inizio dell’anno scolastico, è in ristrutturazione e alcune aule sono state trasferite al Plesso Andersen di Monterusciello. – Eppure le istituzioni ci hanno sempre garantito la sicurezza degli edifici – continua – ma di fronte ad un sisma così forte si è verificato l’esatto contrario.

LO SDEGNO – Più manifestanti hanno gridato lo sdegno per l’infelice frase pronunciata dal capo dipartimento nazionale della Protezione Civile Fabio Cicilicano, che alla domanda di un cittadino su cosa fare se arriva una scossa di magnitudo 5, ha risposto “Cadono i palazzi e conto i morti”. Il corteo in modo univoco ha chiesto al Ministro Nello Musumeci le sue dimissioni. – Pozzuoli è una città che non si lascia umiliare così – dichiara Alessandro – abbiamo bisogno di rispetto, soprattutto da chi dichiara che il livello di allerta è di colore giallo e quindi implicitamente ci spinge a vivere su questi territori e non ad andare via. Dov’è dunque la coerenza? – conclude. Erano presenti, in veste di cittadini, anche alcuni politici locali e nazionali, quali l’assessore Giacomo Bandiera, Raffaele Postiglione e Paola Nugnez. La manifestazione, che si è conclusa intorno alle ore 12,00; i manifestanti si sono impegnati a mantenere alta l’attenzione e ad aspettare risposte certe dalle istituzioni.

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