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di Angelo Amitrano
CASALNUOVO – Incontriamo Gianni e Christian Mamazza, fratelli pizzaioli rispettivamente di 22 e 15 anni, per parlare del loro approccio verso una professione ancora oggi redditizia ed anche dei criteri personali utilizzati verso di essa.
Com’è nata questa vostra passione?
«Abbiamo cominciato due anni fa soprattutto con l’imprenditoria, ma ci siamo appassionati alla pizza essendo nati e cresciuti nei quartieri e rimanendo affascinati dal suo profumo. Con la nostra pizzeria, abbiamo portato la vera pizza napoletana a Casalnuovo anche se per ora facciamo solo asporto, ma abbiamo ordini già alcuni giorni prima e credo che l’asporto funzioni soprattutto in questo paese piccolo. Possiamo ritenerci soddisfatti così come lo sono i nostri clienti, ogni attività commerciale va portata avanti con le proprie idee, le buone idee cambiano il mondo e farle valere è importante per il contatto con la gente. Arrivare a fare 400 pizze ogni sabato e con un solo forno è un grande traguardo, questo è un territorio di prova in cui è ideale emergere. Una scommessa vinta andando oltre i limiti territoriali ed offrendo un prodotto di qualità, e abbiamo sempre puntato al prodotto doc campano aldilà dei gusti. La qualità fa la differenza e mette d’accordo ogni palato, questa è la nostra più grande soddisfazione. Ed oggi veniamo lanciati per la prima volta come i pizzaioli più giovani del paese in una festa di piazza comunale, per noi è motivo d’orgoglio essendo giovani. Vogliamo diventare i migliori pizzaioli campani e magari internazionali, per il momento c’è solo volontà di imparare. Questo mestiere si ama o si odia perché comporta sacrifici, ad esempio il sabato sera lavoriamo e siamo aperti mattina, sera ed a pranzo. E’ un lavoro che ci porta via molto tempo, per ragazzi come noi è dura avere grosse responsabilità, ma ci sono anche le soddisfazioni».
A proposito di qualità, avete sentito la recente polemica sullo spot della pizza MacDonald ed anche del geniale video di risposta?
«Un video più che geniale, siamo ovviamente contrari alla pizza surgelata. La vera pizza è un prodotto tradizionale artigianale creato qui, la freschezza lo differenzia in tutto il mondo anche se la globalizzazione è la causa di questi fenomeni. Gli ingredienti sono naturali ed eccellenti come l’olio extravergine di oliva, il pomodoro S.Marzano e la mozzarella di bufala, e non si può immaginare cottura diversa da quella nel forno a legna. Le associazioni di pizzaioli sono fiscali, ormai è un prodotto mondiale che va tutelato vista la riconoscenza dell’Unesco come patrimonio dell’umanità, ma rimane semplice come quando nacque nell’antico Egitto. Quindi non va migliorato ulteriormente, la base originale è quella col condimento classico ed il procedimento tradizionale».
Qualche pizza creata da voi?
«Il panuozzo di montagna è una nostra idea personale a cui teniamo molto, è in formato famiglia coi suoi 50 centimetri e lo si può farcire con vari gusti. E siamo orgogliosi anche della pizza Made in Sud, abbiamo preso da ogni regione del Mezzogiorno i prodotti tipici fra i più pregiati e di alta qualità, ad esempio le melanzane sott’olio lucane, un formaggio molto raro come la Vastedda del Belice siciliana, il capocollo di Martinafranca e l’olio extravergine calabrese. Li abbiamo uniti alla mozzarella di bufala ed ai pomodorini del Piennolo creando così un autentico contrasto, e nonostante ciò questa creazione ha avuto molto successo. Inoltre c’è la pizza XL per due persone e di 40 centimetri, a differenza delle pizze a metro rettangolari è rotonda garantendo così la tradizione. Magari in futuro speriamo di portare il nostro marchio altrove, al momento siamo comunque soddisfatti di quanto abbiamo fatto nonostante la crisi».