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Un vero inferno la vita di Cara Anaya costretta a vivere con 90 orgasmi all’ora. La 30enne dell’Arizona soffre di sindrome da eccitamento sessuale permanente. Sposata e con un figlio di 10 anni, ha avuto la diagnosi nel 2011.«Non lo auguro a nessuno. È imbarazzante e umiliante», ha raccontato la donna il 17 novembre al tabloid britannico Mirror.
UNA VITA DA INCUBO – «Quando sei con i bambini ti senti una pervertita, ti senti sporca e ti tieni lontano. Per far crescere mio figlio come un bambino normale, spesso sto alla larga. Evito il più possibile i luoghi pubblici, non posso portarlo al parco o allo zoo e ho dovuto imparare a controllarmi, a tenere le espressioni facciali normali quando sono eccitata, mi devo concentrare e respirare profondamente per non far capire cosa mi succede. È una tortura. Il corpo è in continua tensione e influenza il mio umore, questo su e giù manda fuori di testa».
UNA PATOLOGIA SERIA – La sua malattia è grave e non è curabile. La sindrome provoca disidratazione e insonnia. Gli attacchi sono così forti che le giunture cedono e ci si ritrova a terra. Chi ne soffre, ha spesso ferite alle ginocchia e problemi alle anche.
160 ORGASMI IN DUE ORE – La prima volta le accadde in un negozio di dolci. Improvvisamente Cara Anaya provò eccitazione e cominciò a venire, ripetutamente per sei ore. Poi si aggravó, accadde di avere 160 orgasmi in due ore. Dal 2011 è stata visitata da medici e psichiatri ma nessuno ha trovato una cura, non lavora più perché si vergogna della sua malattia che la costringe a chiudersi in casa.