di Eva Martino
NAPOLI – Teatro tra le mura delle carceri di Secondigliano. Loups Garoux Produzioni, sotto la direzione di Marta Bifano, ideatrice e progettista dell’evento, ha realizzato una kermesse dal titolo “Affabulazione. Espressioni della Napoli policentrica”. La manifestazione, giunta alla sua terza edizione, è stata realizzata in collaborazione con Francesca Pedrazza Gorlero e promossa dal Comune di Napoli. Finanziata dal Fondo Nazionale per lo Spettacolo della Direzione Generale Spettacolo del Ministero della Cultura, ha previsto una serie di laboratori teatrali ai quali hanno partecipato attori protagonisti e detenuti. Da luglio ad ottobre il laboratorio ha portato in scena prima Cechov “La domanda di Matrimonio ed altre storie” e successivamente “La Tempesta” di Shakespeare.
LE FAMIGLIE DEI DETENUTI – Sono state invitate le famiglie dei detenuti alle quali, dopo la pièce teatrale, sono state offerte delizie gastronomiche offerte da Angelo Ranieri di Totò Sapore, degustate insieme ai propri congiunti. Un moderno e suggestivo elemento di contemporaneità è stato offerto al testo classico: una barca di migranti che giunge da Lampedusa a Secondigliano. Tale scorcio sull’attuale crisi dell’immigrazione, ha aggiunto un profondo significato al “Mediterraneo” cantato da Shakespeare. Alla fine della manifestazione Marta Bifano che ha dichiarato: << Dopo tante giornate condivise con persone recluse è doveroso rispettare la promessa di continuità che questo tipo di attività di interazione umana deve esaudire; non a caso, il progetto volerà il 20 febbraio al Teatro Trianon grazie alla volontà di Marisa Laurito e del Presidente Gianni Pinto che accoglieranno la straordinaria compagine teatrale nella versione de” La tempesta ” reinventata dai detenuti; certamente ci vorrà un gran lavoro per permettere ai detenuti di uscire dal carcere ma sono molto fiduciosa della vicinanza della Magistratura di Sorveglianza che ha partecipato agli spettacoli, del Dap e del Ministero di Grazia e Giustizia.
POI AL TRIANON – Nella stesura e nella realizzazione di questo progetto ci siamo ispirati alla proposta di Legge Disposizioni per la promozione e il sostegno delle attività teatrali negli istituti penitenziari finalizzato a sostenere l’attività artistica con i detenuti per i suoi effetti tangibili sull’individuo, sulla comunità che abita e sulla società tutta a cui lo stesso, una volta scontata la pena, verrà restituito con una nuova luce – ha proseguito la Bifano – la nostra attività di questi mesi, suggellata in appunti, lettere, foto, feed back diventerà un’opera letteraria, quale documento probatorio di un itinerario di welfare effettivamente percorso>>.