“Falchi massacrano un ragazzo”, la smentita: «Una menzogna, denunceremo chi ha scritto ciò»

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Fausto Lamparelli, capo della Squadra Mobile di Napoli

di Violetta Luongo e Vincenzo Vinciguerra
NAPOLI –
Una notizia che ha fatto scalpore, indignando e preoccupando tutti, diffusa tramite un sito web, uno dei tanti che ogni giorno sforna notizie, curiosità e spesso bufale, alla ricerca di lettori o semplici click. Ma questa volta la tematica è scottante. Si parla, come scritto, di un «un ragazzo massacrato di botte da 3 falchi, sotto gli occhi dei passanti terrorizzati e con una donna anziana sul punto di svenire. La sua colpa sarebbe quella di avere due canne nel borsello, che egli non ha esitato a consegnare immediatamente ai poliziotti, i quali tuttavia lo hanno insultato, riempito di botte su tutto il corpo, anche nelle parti basse, e minacciato di sparargli con la pistola in pugno».

SI ASSOCIA IL PERSONALE IN MOTO CON I FALCHI – Il fatto sarebbe accaduto il 15 aprile in via Diocleziano a Fuorigrotta, subito la notizia riportata dal sito napoletano ha fatto il giro del web, ribalzando da un social network e l’altro, lasciando tutti sbigottiti tra questi anche gli stessi Falchi. «Non so manco se questo arresto è stato fatto perché non l’abbiamo fatto noi  – dice Fausto Lamparelli, capo della Squadra Mobile di Napolise nella Polizia di Stato individuano i Falchi, noi non siamo stati, qui si associa personale in motocicletta con i Falchi, ma a Napoli agenti che girano in moto ce ne sono di tutte le forze dell’ordine. Non abbiamo effettuato nessun intervento in via Diocleziano, non ho motivo di pensare che il giornalista non dica la verità ma ci informeremo presso l’Autorità Giudiziaria».

INASPRISCE I RAPPORTI TRA CITTADINI E FORZE DELL’ORDINE – L’articolo in questione provvede anche a fornire un’intervista all’eventuale vittima dell’aggressione ricca di dettagli e testimoni. Una situazione che va ad inasprire ancora di più gli animi e i rapporti tra forze dell’ordine e cittadini. Soprattutto dopo la recente sentenza di Strasburgo che condanna l’Italia per i fatti di successi durante il G8 di Genova, alla scuola Diaz: denifendoli “una tortura”.

 

 

Redazione

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