di Sandro Tacinelli
CALCIO – Dura un tempo il sogno azzurro di espugnare lo Juventus stadium, per il turno di Coppa Italia. Una frazione di gioco disputata da squadra di rango; accorta a non concedere eccessivi spazi ai padroni di casa che, come si sa, possono contare su numerose risorse e individualità capaci di risolvere le partite in qualsiasi momento.
Pesante la sconfitta degli uomini di Sarri. D’accordo nulla è compromesso. Ci sono ancora novanta minuti da giocare al San Paolo, ma la squadra non riesce a incidere come prima. Le manovre sono articolate, c’è possesso palla, ma poi, quando meno te l’aspetti, l’ingenuità è in agguato. E se da una parte non è facile fare gol, dall’altra subirne diventa una costante che raggiunge picchi pericolosi. Non va. Sì, certo ci può stare anche una componente extracalcistica con le sue evidenti conseguenze, ma non si può tremare ogni volta che arriva la palla nell’area difesa dagli azzurri.
Il primo acuto vede protagonista Milik, murato in area; mentre sull’altro fronte Reina esce alla disperata su Dybala; sul conseguente angolo, Mandzukic colpisce di testa e Reina alza sopra la traversa. Si muove bene Rog sulla destra, mentre sulla sinistra scendono Insigne e Strinic. Bella una combinazione Rog – Callejon, con palla per Milik, che di testa manda alto. Poi, tocca al Magnifico: si libera bene, ma il tiro è facile preda di Neto, che si ripeta poco dopo su Rog. Bella percussione anche di Higuain con sfera che finisce alta sulla traversa. Al 36’ si sblocca il risultato. Insigne serve Milik che restituisce, passaggio del Magnifico per Callejon in area che non perdona: Napoli in vantaggio. Il tempo si chiude su una doppia opportunità per i padroni di casa: Reina compie due prodezze sui tiri di Mandzukic e di Lichtsteiner.
Nella ripresa la Juventus schiera Cuadrado al posto di Lichtsteiner. Il tempo di ripartire e Koulybali commette fallo in area su Dybala: è rigore, che lo stesso argentino trasforma. I padroni di casa si muovono meglio, acquistano fiducia. L’ingresso del colombiano, infatti, assicura agli uomini di Allegri un maggiore dinamismo. Proprio su invito di Cuadrado va al tiro Khedira e Reina para. Entrano Zielinski e Mertens, per Hamsik e Milik. Spinge la Juventus: Higuain non aggancia in area. Poi, un pasticcio in area azzurra: Reina esce a vuoto: palla a Higuain che da posizione difficile mette in rete la palla del 2 a 1. Reagisce il Napoli: Albiol spintosi in avanti, cade in area; per Valeri è tutto regolare; sulla immediata ripartenza, nell’area azzurra, entrano in contatto Reina e Cuadrado e questa volta Valeri non ha nessun dubbio: è rigore. Al tiro ancora Dybala e Reina è battutto per la terza volta. La partita, al di là di qualche cambio (entrano Alex Sandro e Pjaca per i padroni di casa e Pavoletti per gli azzurri), non ha molto più da aggiungere.
Resta l’amaro in bocca per un risultato negativo per i partenopei, che non hanno saputo ripetere l’intelligente disposizione dei primi quarantacinque minuti. Come detto, nulla è compromesso, ma ci vuole una svolta. Sabato si va all’Olimpico contro la lanciatissima Roma. Si spera in una maggiore capacità di offendere e un’accorta fase difensiva, vista la velocità di Salah e la bravura di Dzeko in area di rigore.
Mal di te.
Juventus – Napoli 3 – 1