Tele di Van Gogh rubate, una vita in giro per il mondo: ecco chi è “Lelluccio Ferrarelle”

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di Simone Porpora 

NAPOLI – È la classica storia di chi vuole sbarcare il lunario. Nasce a Castellammare di Stabia, Raffaele Imperiale, da una famiglia “coi soldi”, il padre Ludovico Imperiale, è ricco, fa il costruttore edile, possiede una concessionaria di auto e per un certo periodo di tempo è il vice presidente della società calcistica Juve Stabia. Parte dal padre la storia di Raffaele, parte dalla ricchezza paterna, parte nei primi anni ’80, quando “Lelluccio Ferrarelle”, nel frattempo ancora Raffaele, figlio di Ludovico Imperiale, viene rapito, vittima di un sequestro, vittima sei soldi paterni. I rapitori chiedono in cambio del bambino un corposo riscatto, un riscatto che arriva ben presto e il bambino è subito liberato. Ludovico Imperiale, onde evitare di finire nell’occhio del ciclone ed avere contatti con polizia, carabinieri, o finanza, mette in giro la voce che il piccolo Raffaele si è liberato da solo, maestro di coraggio furbizia nonostante la giovane età. Almeno così vuole far credere il padre.

LELLUCCIO FERRARELLE – Raffaele cresce, cresce a Castellammare, cresce all’ombra della figura paterna della quale non vuole percorrerne le orme. Il piccolo di casa Imperiale cresce, diventa un rappresentante privato di bibite per alberghi, ristoranti, pizzerie. Raffaele è diventato grande, è diventato “Lelluccio Ferrarelle”, nomignolo evidentemente derivante dal suo lavoro come venditore di bibite. Ma Lelluccio è ambizioso, e vendere acqua Ferrarelle nel paesino in cui è nato gli sta stretto, va via, vola ad Amsterdam, dove apre un coffee shop, un locale in cui è legalmente possibile acquistare droghe leggere, uno dei motori portanti del turismo Olandese. Proprio grIe a questa sua nuova attività entra in contatto con gli “Scissionisti”, precisamente con gli Amato – Pagano, i quali grazie al contatto di Lelluccio Ferrarelle diventano i maggiori importatori di droghe dai Paesi Bassi, e riescono a prendersi l’autonomia dal boss di Secondigliano, Paolo di Lauro, abbattendo piano piano l’impero che aveva fondato Ciruzz o’ Milinario. Ad Amsterdam il passo dalle droghe leggere alla cocaina è breve, brevissimo, e Lelluccio Ferrarelle diventa il motore principale del racket della cocaina, sull’asse Olanda – Napoli, un boss della cocaina con casa a Castellammare, perché i natali non si dimenticano.

LA COCAINA E LA MALA OLANDESE – Fu proprio grazie al racket della cocaina che Lelluccio entrò in stretto contatto con la malavita Olandese, con la criminalità organizzata dei Paesi Bassi. Raffaele Imperiale ha tanti soldi, soldi sporchi, sporchissimi. I criminali Olandesi lo sanno. Nel frattempo Lelluccio cambia il suo tenore di vita, donne, case, auto bellissime, investe in tutto quel che può investire, e l’arte è uno di quei campi in cui investire bene. Nel 2002 arriva il colpaccio al museo di Van Gogh, probabilmente non è stato per mano di Imperiale che “La spiaggia di Scheveningen” e “La chiesa di Neuenen” sono spariti dal museo, probabilmente il colpo perfetto è stato messo a segno dalla criminalità olandese, la quale sa dei soldi sporchissimi che ha Imperiale jr. , e sa anche che deve trasformare quei soldi sporchi in investimenti, ecco perché gli viene proposto l’acquisto di queste due opere d’arte dal valore inestimabile. Lelluccio Ferrarelle, affascinato dal fascino e dalla storia dell’arte, devkde si diventare il proprietario di questi due quadri, che in qualche modo riesce a trasferire in Italia, a Castellammare si Stabia, in casa dei genitori.

IL RITROVAMENTO E LA FUGA A DUBAI – A poco a poco il nome di Lelluccio Ferrarelle diventa sempre più familiare aa finanza che inizia ad occuparsi della sua storia. Scopre i rapporti di Imperiale con il clan Amato-Pagano, scopre io
Racket della cocaina, scopre i quadri. Ma già prima della scoperta dei quadri era stata un’ordinanza di custodia cautelare per traffico internazionale di stupefacenti , ma Lelluccio non è più in Olanda. Il piccolo di casa Imperiale, ormai grande, è davvero sveglio e furbo come aveva fatto credere il padre quando mise in giro la voce che il piccolo si era liberato da solo dal Rapimento. Raffaele Imperiale si rifugia a Dubai, dove non ci sono accordi che prevedono arresti in esecuzione da parte della magistratura italiana. Lelluccio continua a vivere nel lusso degli Emirati, nel lusso degli alberghi a sette stelle. Lelluccio è ancora libero, anche senza i suoi Van Gogh. Lelluccio , a modo suo, nel
modo più sporco, ci è riuscito a sbarcare il lunario.

Redazione

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