Un libro sul Vomero “fatto in casa”, presentato “laNapolialta”: focus sulla riqualificazione della Municipalità 5

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Il libro laNapolialta

NAPOLI – Quando l’amore per il proprio quartiere si unisce ad una dimensione scientifica e professionale, nascono master editoriali di preziosa utilità sociale per lo sviluppo urbanistico della città. Questa è stata l’opinione comune che si è respirata all’incontro di presentazione del volume laNapolialta ospitata nella Sala Consiliare Silvia Ruotolo nella sede della Municipalità 5, in via Morghen. Alle autrici del lavoro, Francesca Castanò e Ornella Cirillo del Dipartimento di Architettura della Seconda Università di Napoli, sono stati riconosciuti numerosi meriti e apprezzamenti durante il dibattito di presentazione, coordinato dal Presidente della Municipalità Mario Coppeto con gli interventi di Pasquale Belfiore, Anna Giannetti e Ugo Carughi.

 

UN LIBRO SUL VOMERO PER IL VOMERO – Parlare del luogo Vomero nel luogo stesso che la rappresenta (la sede della municipalità, ndr) è stata la massima espressione del senso di questo libro. Il testo ha lo scopo di tornare, dopo tanto tempo, ricordare il territorio vomerese come vera “città nella città”. Perché, insieme all’Arenella, e più in su con i Camaldoli, il Vomero deve recuperare quella sua “alterità” che lo rende unico rispetto al contesto cittadino, pur senza mai svincolarsene come fine a se stesso. Nella giusta ottica di sviluppo e crescita storica, da villaggio protetto di fine Ottocento a quartiere con le sue modernità, le ferite della Amministrazione laurina degli anni ’50, le nuove gestioni urbanistiche, le rivoluzioni dei trasporti dalla funicolare alle stazioni metropolitane e i piani di intervento cementizi hanno rischiato di far perdere la sua vera identità. Con questo libro si recupera soprattutto come la sua storica conformazione, la sua natura paesaggistica e la sua dimensione orizzontale di «vera montagna, che fu scelta dagli ordini religiosi per la sua possibilità di isolamento, dai botanici per la straordinaria fertilità, dai nobili per la redditizia vocazione agricola, e dagli orfanotrofi per la salubrità dell’aria» ha sottolineato Anna Giannetti della Seconda Università di Napoli.

 

le due autrici del libro_architetti Francesca Castanò e Ornella Cirillo
Le due autrici Francesca Castanò e Ornella Cirillo

LA POLITICA IMPARI DALLA RICERCA – Coppeto promette un nuovo ragionamento impegnato da parte della Municipalità: «Far riemergere il valore storico gridato nel libro. Esso aiuta a mettere una lente di ingrandimento su studi e progetti di riqualificazione obiettiva». Per Carughi, voce del Ministero Beni Cultuali «il libro vale come riscontro a livello nazionale, richiamando l’annosa questione dei piani urbanistici frammentari. La tutela e l’urbanistica dovrebbero lavorare in sinergia e fare valutazioni avvalendosi di filtri di tutt’altro genere anziché politici o individualistici». Il professore Belfiore ha riconosciuto la qualità del prodotto: «prima e più importante monografia completa su questa zona, con uno straordinario apparato iconografico, un poderoso apparato di note, una scrittura piacevole che non perde il suo lato scientifico», ma soprattutto l’urgenza di servirsi di questo patrimonio umano ed editoriale nelle concrete applicazioni progettuali. L’onorevole Scotto ha riconosciuto urgente il recupero del territorio tra gli ordini del giorno prioritari nell’agenda politica: «È tempo di riprendersi le responsabilità a curare un paese groviera a riconoscere l’eccellenza dei nostri luoghi e a rispettare la geografia storica dei luoghi che abitiamo».

 

LE AUTRICI RACCONTANO – Francesca Castanò ha svelato il progetto: «Il libro nasce da un profondo atto di amore per il Vomero in cui viviamo. È  un tributo ai nostri genitori che ci hanno portato qui e un lascito ai nostri figli affinché lo rispettino come noi». Nell’iter complesso, ma affascinante dei due anni ricerca costante, le autrici hanno sperimentato lo stupore di nuove scoperte, il bisogno di uscire dai limiti accademici per parlare alla collettività.

A completare l’intervento di ringraziamento, Ornella Cirillo ha confermato la destinazione utile di questo lavoro: «Per difendere la territorialità del Vomero e per progettarne rigenerazione ed eco sostenibilità bisogna puntare e ripartire da una sua conoscenza storica approfondita. Il nostro lavoro è rivolto vomeresi, ai tantissimi che amano questa territorialità. Siamo andate oltre gli archivi e le biblioteche napoletane, ma molto abbiamo attinto anche da memorie domestiche e familiari, soprattutto degli eredi di quegli architetti che hanno fatto e studiato la storia vomerese»

 

MESSAGGIO ALLE NUOVE GENERAZIONI – Quale insegnamento deve cogliere un giovane laureato che volesse contribuire un domani a queste “missioni” di ricerca? A questa domanda, Ornella Cirillo ci ha risposto con la stessa convinzione: «Bisogna armarsi sicuramente di tanta abnegazione e pazienza, ma soprattutto bisogna amare i luoghi. I supporti scientifici della ricerca costituiscono uno strumento essenziale perché è dalla conoscenza approfondita dell’esistente che si può progettare il futuro in un ottica di miglioria e di sviluppo».

 

 

Giovanni Postiglione

Redazione

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